E così sono nati i miei due romanzi: "Riparatori del tempo" e "Serafina tra le ombre del tempo". Due titoli che sembrano un invito alla riflessione filosofica ma che, in realtà, raccontano storie di inseguimenti temporali, destini che si riscrivono e oggetti che non dovrebbero esistere (come una tazzina di caffè che potrebbe cambiare il futuro di un intero pianeta).
Riparatori del tempo
Tutto è iniziato con una telefonata e un’idea assurda: e se Dorian Gray scappasse dal suo quadro? Da lì è nato Bein, il protagonista, e il quadro è diventato un’Entità misteriosa e inquietante. La domanda di fondo del romanzo è semplice: se potessi tornare indietro nel tempo, cosa cambieresti? Ma attenzione: non è il potere di viaggiare nel tempo a essere pericoloso… è la morale di chi lo usa.
Serafina tra le ombre del tempo
Se nel primo libro si saltava indietro di qualche decennio, nel secondo siamo lanciati in un futuro lontano, dove anche il più piccolo dettaglio può stravolgere la storia. Tipo una tazzina di caffè. No, non scherzo: una tazzina di caffè può riscrivere il destino di un intero pianeta.
Ma ho davvero finito di giocare con il tempo?
Forse no. Forse manca ancora un capitolo, magari con un salto nel passato remoto… piramidi, alieni, steampunk? Chissà. Di certo, più indietro vado nel tempo, più rischio di annoiarmi (già il Far West di "Ritorno al futuro" mi ha messo a dura prova).
Intanto, se vi va di viaggiare tra passato e futuro con me, sapete dove trovarmi. La macchina del tempo è già accesa!
Buona lettura...