Mic, il capo di Bein, lo chiama per sapere il motivo della sua ingiustificata assenza in ufficio.
«Bein, ciao. Non ti ho visto in ufficio, va tutto bene?»
«Sì, scusa ho avuto un imprevisto, ti avrei chiamato fra poco. Sto organizzando un viaggio. Volevo chiederti una settimana di ferie.»
«Wow! Non prendi un giorno di ferie da quando ti conosco, qual è lo scopo del viaggio, se posso?»
«Mi sono innamorato, Mic, di una donna speciale, come ce ne sono poche.»
«Innamorato? Ma se non riesci a frequentare una donna per più di una settimana!» Commenta sarcastico.
Difficile seguire regole ferree sull'uso della virgola, spesso è facoltativa. Ci sono però situazioni in cui è obbligatoria metterla. Non solo per dare una separazione netta all'inciso; nel caso della telefonata, ho dovuto inserirla prima e dopo il vocativo per separare, dal resto della frase, la persona a cui mi rivolgevo.
Bein, ciao. Oppure Mi sono innamorato, Mic, di una donna speciale.
Letto così sembra semplice, purtroppo spesso si dimentica di usarla.
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